Festa dell’unità nazionale e delle forze armate e centenario del Milite ignoto

4 novembre, una festa del tempo che fu. Ricordo il giorno di vacanza, tanto atteso da noi studenti, come la giornata del 2 giugno, festa della nostra repubblica. Le due giornate di festa erano state stabilite nel 1919, dato che nel 1918 si era conclusa la seconda guerra mondiale con la resa dell’Impero austro-ungarico, con la vittoria italiana e con l’annessione di Trento e Trieste. Dal 1977 la festività del 4 novembre è stata soppressa e rinviata alla prima domenica di novembre, con grande delusione degli studenti e dei lavoratori in genere. Si celebra, con varie cerimonie, anche il centenario dell’arrivo al Vittoriano di Roma del Milite Ignoto, a ricordo dei moltissimi soldati che avevano perso la vita sul campo di battaglia, lasciando nel lutto e nel dubbio terribile le loro famiglie. Molte donne, private dei loro figli, ne aspettavano il ritorno e si recavano nei luoghi della guerra per assistere alle tumulazioni dei soldati caduti in battaglia. Spesso le loro speranze venivano spezzate dal riconoscimento quasi impossibile delle salme. Il 4 novembre del 1921 un treno speciale partiva da Aquileia a Roma per tumulare la salma del Milite ignoto al Vittoriano, ai piedi della statua della dea Roma, alla presenza delle autorità e di una folla commossa e partecipe. La salma fu scelta fra le undici salme non identificate, radunate nella basilica di Aquileia, da una madre, Maria Bergamas, che aveva perduto in guerra il figlio Antonio, volontario, interessato al riscatto di Trento e Trieste, morto nella zona dell’Altipiano di Asiago, sul campo del Monte Cimone. Il treno, che partì da Aquileia, impiegò una settimana, attraversando tutta Italia fra ali di folla, che commossa si inginocchiava e pregava per le migliaia di soldati caduti in guerra. Il filmato televisivo La scelta di Maria, ha fatto rivivere con alcuni video storici, la storia del Milite ignoto, proponendo immagini molto significative e destando nel nostro animo il sentimento che ci lega alla nostra Italia, così bella e perduta, per gli eventi poco rassicuranti del nostro presente.

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Nella Cusumano

Amo scrivere poesie e racconti, a parte le ricette antiche della cucina siciliana che amo in particolare perché sono sempre vissuta qui e nata per caso nel Friuli.

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