Archeoplastica di Enzo Suma

Una intervista molto interesante allo studioso pugliese, Enzo Suma, ambientalista, ricercatore e fotografo, laureatosi alla Università Ca’Foscari di Venezia, mi sollecita a scrivere questa pagina, ricordando il tempo in cui la plastica, negli anni ’60 sembrò una conquista, una risorsa per la nostra casa e per la vita di ogni giorno. Ricordo il moplen, i primi oggetti in commercio, utensili domestici, la utilità e la leggerezza di essi, poi a breve distanza, la plastica per le posate, i piatti, i bicchieri e altro che non sto ad elencare. Inventore del moplen fu Giulio Natta, laureatosi per conto della Montedison al Politecnico di Milano, insignito del Premio Nobel per la Chimica nel 1963. La plastica da qualche tempo, è stata esclusa dalla nostra vita per utilizzare la carta o una fibra ecosostenibile, biologica. Enzo Suma ha fondato i Millenari di Puglia per valorizzare le aree naturali , in particolare gli ulivi secolari di Ostuni, da un po’ di tempo abbandonati e negletti. Ha ideato il progetto di Archeoplastica, per raccogliere i rifiuti spiaggiati e no, risalendo agli anni passati e invitando altri a seguirlo con il metodo in crowdfunding . L’idea di fondare un museo virtuale online con i reperti in plastica si è realizzata, coinvolgendo anche le scuole, i giovani e le loro famiglie. Il museo si avvale di pezzi rari, che risalgono agli anni ’70, periodo in cui l’inquinalento dei mari iniziò con una notevole quantità di rifiuti, fra i quali gli oggetti in plastica , che non si degradano facilmente ma si trasformano in microlastiche, cioè in frammenti minuscoli che vanno ad alimentare la fauna marina. Da qui la minaccia alla nostra salute, all’ambiente, all’ecosistema che va difeso e protetto dalle migliaia di tonnellate di rifiuti di ogni genere.

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Nella Cusumano

Amo scrivere poesie e racconti, a parte le ricette antiche della cucina siciliana che amo in particolare perché sono sempre vissuta qui e nata per caso nel Friuli.

1 commento su “Archeoplastica di Enzo Suma”

  1. Grazie per la riflessione… Ricordo quando studiavo da Ingegnere al Politecnico di Milano ed entrare nell’aula dedicata a Giulio Natta, premio Nobel per la Chimica, era decisamente di impatto forte per noi studenti… La plastica è stata importantissima per lo sviluppo economico mondiale, su questa tecnologia sono stati costruiti tantissimi modelli di business… Oggi ad ogni nuova scoperta di una nuova tecnologia viene chiesto di considerare non solo l’impatto economico ma anche l’impatto ambientale e sociale… ce lo chiedono le generazioni future a cui dovremo rendere conto del mondo che abbiamo costruito.

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